Le sculture di Anna Maria Di Terlizzi nella città dei Sassi.
Sono intervenuti all’inaugurazione Mons. Giuseppe Antonio Caiazzo, Arcivescovo della Diocesi di Matera – Irsina; Francesco Canestrini, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata; Marta Ragozzino, Direttore Polo Museale Regionale della Basilicata; Raffaello De Ruggieri, Sindaco di Matera e Massimo Guastella dell’Università degli Studi del Salento.
Come da descrizione di Massimo Guastella “Nella solidità della scultura, le antiche santità ricostruite dall’artista sviluppano un forte spirito di appartenenza al territorio, riadattando ’iconismo ieratico orientale, che è alle fondamenta della nostra Arte, con aggiornata sensibilità manuale e concettuale. L’impiego di materiali eterocliti, quotidianiobjects trouvés, che reinventano un alfabeto semantico, conferisce valore di attributi identificativi ab origine alle immagini sacre, oggi devozionalmente desuete, dalla riconoscibilità caduta nell’oblio. Vi si coglie, non di meno, una vena ludica-giocosa [fors’anche estratta dal mondo dell’infanzia], che alleggerisce la religiosità e solennità dei soggetti, incanalando l’elaborazione poetica in una versatile sintesi di reminiscenze surrealiste, elementi neocubisti, riferimenti pop e ingredienti poveristi. Entro anime di legno verticalizzanti, la stilizzazione iconica di Anna Maria Di Terlizzi, formata di pezzi assemblati, sovrapposti, incastrati, ma anche espressa nel colore, risulta di immediata e diretta narrazione. Santiarcaici ritornano, restituendoci con inattesa freschezza un immaginario di matrice mediterranea, intriso del gergo contemporaneo delle “arti plastiche”“.
Il poeta Lino Angiuli della mostra scrive: “Chissà com’è contenta Matera, la mater dai cento uteri di tufo, chissà com’è contenta di ospitare la galleria di santi nostrani che Annamaria ha collocato sull’altare di un’arte antropologicamente fondata per venerarli all’insegna della sua coerente e versatile cifra creativa. È un po’ come se, dopo aver fatto il giro del mondo e dei secoli, Sannicola, Sanmichele, Sanrocco, a capo di una congrega di consorelle e confratelli, avessero nostalgia di tornare a casa, quella stessa casa ricavata grattando con le mani benedette per venire da queste parti ad abitare nicchie cappelline edicole santuari tabernacoli. Una rientranza, un’arcata, un grotta e la loro benedizione era acquisita, in cambio di cerotti, candele, sospiri quotidiani e ‒ perché no? ‒ qualche bestemmia allentata come segno di prossimità confidenziale“.
Recensioni giornalistiche
Da La Gazzetta del Mezzogiorno dell’8 dicembre 2016 – Articolo di Carmela Cosentino: “Idealismo e realismo, mito e storia, astrazione e concetto, simbolismo e tradizione rivivono nelle sculture sapientemente forgiate da Anna Maria Di Terlizzi. Figure plastiche, dinamiche, che si articolano nello spazio riempiendo il vuoto di pezzi assemblati, sovrapposti, incastrati l’uno dentro l’altro fino a formare un’immagine al limite del surrealismo in grado di proiettare lo spettatore in uno scenario fuori dal tempo…”
CHIESA SAN PIETRO BARISANO, MATERA
8 Settembre – 8 ottobre 2016